Il Mondo secondo me

Del Mondo

Delfi

Ci sono luoghi che, a prescindere dalla religione che si professa, emanano naturalmente un’aura mistica che si palesa a tutti. Non occorre essere pagani (esisterà ancora qualcuno che crede in Zeus?) o avere una particolare sensibilità al misticismo per sentirla mentre si passeggia tra le rovine di Delfi.

Gli antichi greci sostenevano che in questo luogo si potesse sentire la voce del dio Apollo, e la sentivano materialmente tramite l’intermediazione della Pizia, una fanciulletta intossicata da intrugli di erbe (e a voler prestare ascolto ai maligni ben consigliata). Sostenevano inoltre che Delfi fosse il centro del mondo, essendosi incontrate li due aquile partite dai confini estremi della terra. Certamente era il centro del loro mondo spirituale. Da tutte le Poleis dell’antica Grecia venivano in questo luogo i pellegrini per poter percorrere la via sacra. Alcuni passando attraverso le montagne, altri percorrendo le vie dell’infinita foresta di ulivi che si estende a perdita d’occhio ai piedi del santuario.

Camminando lungo la via sacra, vediamo sfilare i “tesori” delle principali città greche. Si tratta dei templi che ogni città aveva costruito dentro il santuario, e nei quali venivano ammassati gli ex voto e i doni alle divinità.

Ancora oggi fra tutte le costruzioni di questo complesso, il Tempio di Apollo risalta nella sua bellezza e trasmette delle vibrazioni, e delle sensazioni che vengono amplificate dall’acustica del tutto particolare di cui è dotato il santuario. Sarà il muro di roccia che lo sovrasta, la vallata sottostante, o davvero questo luogo influisce sulla percezione del reale e consente di ascoltare una voce divina?

Il Sogno

Questo luogo, nonostante la sua importanza preminente nella cultura e nella religione dell’antica Grecia era stato completamente dimenticato e abbandonato in età moderna. Come spesso accade, l’oblio dei luoghi storici non comporta il loro abbandono, ma il riutilizzo sia dei materiali che degli ambienti. Un piccolo paesino di montagna si era sovrapposto alle rovine sepolte di questa meraviglia. Quando gli archeologi scoprirono le prime vestigia di questo complesso archeologico unico per importanza e bellezza, convinsero gli abitanti a lasciare le loro case, affinchè si potesse procedere con gli scavi.

Tutti accettarono di buon grado il trasferimento, eccetto una anziana signora, che preferiva attendere la fine dei sui giorni nella casa dove era nata e aveva vissuto. Era irremovibile nel suo intento, tanto che gli scavi inizarono in tutto il complesso, ma non nella sua casa e nel suo cortile.

Una mattina questa vecchina si recò da chi guidava gli scavi, e spiegò di aver cambiato idea. Concedeva di poter scavare anche sotto la sua casa perché aveva sognato le sofferenze di un giovane che la supplicava di liberarlo. Grazie a questo sogno possiamo ammirare nel Museo di Delfi (posto di fianco al complesso del santuario) una statua di bronzo fra le più belle dell’epoca classica: L’Auriga di Delfi. Che sia stata una voce divina a suggerire il sogno?

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