Lasciamo Bangkok per volare verso Chiang Rai – Viaggio al termine della notte
Oggi lasciamo Bangkok per volare verso Chiang Rai. La sveglia è alle 4:45. Viaggio verso l’aeroporto con colazione al sacco che ci è stata gentilmente preparata dall’hotel. È sempre bello percorrere le vie di una così grande città di notte. Sembra che mentre la gente che la affollava solo poche ore prima riposa, questa sveli una parte della sua anima che durante il giorno non può mostrare. O che semplicemente siamo troppo indaffarati per scorgere. In ogni caso neppure Bangkok dorme mai. Sui marciapiedi ci sono già le avvisaglie e i preparativi per un nuovo giorno affollatissimo di turisti, di moto, auto e pedoni. Però, nonostante il caos, a me questa città piace tantissimo, e ora che ho avuto modo di vederla nella sua veste “invernale” devo confessare che lasciarla mi dispiace ancora di più.
In volo verso Chiang Rai
Il Volo da Bangkok a Chiang Rai dura poco più di un’ora anche se ufficialmente dovrebbe durare un ora e mezza. L’aereo è della Thai, ma in versione “Smile“, che dovrebbe essere la versione economica. Se fossero così belli e comodi gli aerei per i voli intercontinentali sarebbe una vera pacchia. Lo spazio per le gambe è ragguardevole, e la seduta avvolgente. Non si può desiderare di meglio!
Lasciamo Bangkok per volare verso Chiang Rai – Non c’è tempo per il relax: In lancia sul fiume Kok
Arrivati a destinazione, ritirare le valigie dal nastro trasportatore, ci dirigiamo verso l’hotel. Ci rendiamo subito conto che è bellissimo, anche se in realtà non abbiamo il tempo per goderci neppure un pò di relax.
Dal molo prendiamo le lance per un lungo giro sul fiume Kok. Mentre sfrecciamo discretamente veloci, e cerchiamo di scattare qualche foto e fare dei video, ci rendiamo conto di non aver mai visto questo fiume così povero di acque! Davvero una pena vedere le sponde così alte e nude davanti ai nostri occhi.
La temperatura è abbastanza fresca, ci sono circa 23 gradi o poco più, però basta una felpina da nulla per stare davvero bene. Il nord della Thailandia è bello, mi piace ogni volta. Scherzando (ma non troppo…) con la mia compagna diciamo che sarebbe bello poterci vivere da vecchi.
Il giro sulle lance ha una funzione prettamente turistica, perché di fatto non andiamo da nessuna parte. Ma è sempre bello fare questi giri sul fiume! Durante il percorso cerco di individuare, senza successo, il resort del quale siamo stati ospiti qualche anno fa (che ora è chiuso per via della crisi post covid).
Pranzo su una palafitta
Andiamo a pranzo in un ristorante a conduzione familiare. Tutto all’aperto, vista sul nulla. Mangiamo bene, e vediamo delle piante di marijuana che crescono rigogliose e ormai depenalizzate.
Lasciamo Bangkok per volare verso Chiang Rai – Il Golden Tringle
A circa due ore di autobus c’è il golden triangle, il triangolo d’oro dell’oppio. Nella cittadina dove ci rechiamo ci sono fondamentalmente due attrazioni principali per turisti: il museo dell’oppio e il Mekong, che in questo suo tratto specifico divide quattro Stati facendo da confine naturale: Thailandia, Birmania, Laos e poco più a nord Cina.
Facciamo una escursione in barca di una quarantina di minuti. Per noi il Mekong è ormai un fiume familiare. Lo abbiamo già percorso diverse volte. L’interesse maggiore in questo caso è poter vedere la costa birmana (nazione che ci è rimasta nel cuore) e soprattutto quella laotiana.
A pochi passi dal Laos!
Arriviamo a sfiorare il Laos, che ad un certo punto si trova a poche decine di metri dalla nostra imbarcazione. Basterebbe tuffarsi e fare due bracciate. Il Laos continua ad essere un sogno mancato, almeno per ora. È già da qualche anno che ci ragioniamo su, ma non chiudiamo perché vorremmo fare un tour molto dettagliato. Vedremo!
Triangolo d’oro: Il Museo dell’Oppio
Il museo dell’oppio è piccolo ma ben realizzato. Inoltre la collezione di pesi, bilance e pipe è davvero interessante. La visita è piacevole, istruttiva e non dura troppo.
Salutiamo Buddha
Al termine abbiamo avuto modo di vedere un Buddha gigante che si trova a poca distanza dal museo dell’oppio, presso il quale i thailandesi pregano.
Torniamo verso la base, Chiang Rai. Altre due ore di pullman. Però la giornata non è affatto finita!
Tempio Blu (Wat Rong Suea Ten): Pacchianata o luogo di vera spiritualità?
Dobbiamo ancora visitare il Tempio Blu (Wat Rong Suea Ten), eretto dall’artista thailandese Chalermchai Kositpipat, che avevamo evitato la volta scorsa. Nel 2018, quando siamo stati da queste parti, non avevamo troppo tempo, quindi abbiamo ritenuto di evitare tutte quelle che ci sembravano “trappole per turisti”, cioè templi di recente costruzione, molto scenografici, che ci sembravano famosi solo perché instagrammabili. E all’arrivo nel parcheggio di questo tempio l’impressione non è affatto buona, perché si vede che è moderno, addirittura in costruzione, e il colore blu sembra quasi una pacchianata.
Il Tempio blu ci convince! Mooolto bello!
Però all’interno ha un suo perché, riacquista un aura sacrale e comunque ogni tempio a suo tempo sarà stato nuovo prima di essere antico! Il Buddha bianco immerso nella luce blu poi è davvero bello e fotogenico.
Il tempio è molto frequentato anche dai monaci che si scattano le foto tutti felici. Complessivamente vale la pena visitarlo!
Fuochi d’artificio e tutti a nanna!
La giornata si chiude con i fuochi d’artificio sul tempio blu. Terminati questi, rientriamo in hotel, ceniamo e dormiamo.