Operazione Dreyer: Come tutto ebbe inizio
Per questioni legate al mio lavoro ho dovuto fare delle ricerche sulle delibere di Giunta e di Consiglio degli anni ’60 e ’70. Non ricordo esattamente quale fosse la consegna. Forse dovevo trovare il nome del Sindaco di un determinato periodo, o cercare di capire quando era stata acquistata e da chi una famosa tela.
Il catalogo delle delibere: immersione fra i cumuli di polvere
Il primo passo quando si cominciano queste ricerche è sempre il catalogo degli oggetti delle delibere. Si tratta di una serie di faldoni, scritti a mano o a macchina e poi rilegati, che riportano in maniera molto schematica il numero della delibera, la data, l’oggetto e l’eventuale invio a organismi di controllo che ora non esistono più.
Non sempre da questo elenco è possibile comprendere esattamente di cosa tratta la delibera, perché a volte gli oggetti sono enigmatici o perché fanno riferimento a normative che al tempo erano conosciute da tutti mentre ora sono dei residuati bellici.
I faldoni dell’operazione Dreyer
Il passaggio successivo alla verifica del catalogo delle delibere, è quello di prendere in mano i faldoni delle delibere vere e proprie e procedere a sfogliarle una per una, concentrandosi in particolar modo su quelle che ci si era appuntati prima.
Però mentre si sfoglia, e si dà uno sguardo generale a tutte, emergono dettagli dal passato che restituiscono immagini di una cittadina molto diversa da quella che si era immaginata.
In questo caso mi ha stupito non poco scoprire che nel 1970 il Comune di Sorso abbia concesso un patrocinio ad una associazione chiamata “Circolo cinematografico Dreyer”.
Dreyer: chi era costui?
Carl Theodor Dreyer è stato un regista cinematografico danese, nato alla fine del 19° secolo e morto nel 1968. Da una prima ricerca sulla sua vita e sulla sua opera ho appreso che è stato uno dei maestri del cinema muto, e che il suo film più conosciuto è “La Passione di Giovanna D’Arco”, che ancora non ho avuto modo di vedere. Ho invece già recuperato “Vampyr“, il suo primo film sonoro, e posso dire senza paura di smentite che si tratta di un’opera davvero di livello assoluto, anche se mi riservo di parlarne dopo una visione più attenta. In ogni caso, per essere un film del 1932 posso dirvi che ci sono delle riprese particolarissime, come delle rotazioni intorno al protagonista, che ricordano alcune scene di film in 3D. Sono rimasto davvero affascinato.
Circolo Cinematografico Dreyer: chi ne faceva parte?
A questa domanda non sono per ora riuscito a dare una risposta. La delibera, presente nel catalogo degli oggetti, non è infatti presente fisicamente nel libro delle delibere. Ad un primo sguardo sembrerebbe che qualcuno abbia tagliato via le pagine del documento. Ma si scopre presto che in realtà non è stato mai inserito nel libro. Forse la carta che sembra strappata è una sorta di segnalibro che è stato lasciato li dal rilegatore per finire il lavoro in un secondo momento.
Operazione Dreyer: Storia del cinema a Sorso
Cinema Goldoni
Cosa ne so io del cinema a Sorso? So che a Sorso erano presenti due cinema. Uno era il Goldoni, che stava a pochi metri da piazza S. Agostino, quella che per i sorsensi è “la piazza”. Non l’ho mai visto funzionare, perché già negli anni ’80, quando io ero bambino, era chiuso. Una parte delle sale attigue era stata inglobata in una macelleria. La sala principale invece era diventata un pub al quale si accedeva da una stretta scaletta quasi verticale. Il pub l’ho conosciuto da avventore, e ricordo che fu teatro di una epica rissa tra un gruppo di ragazzi di Sorso e uno di motociclisti con tanto di giubbotto in pelle, che scapparono a gambe levate tornando solo dopo a ritirare le loro povere moto. La struttura è stata acquista dal Comune nel 2014.
Cinema Teatro Verdi
Il Cinema Teatro Verdi sorgeva lungo via Sennori. Ho avuto modo di entrare in questa struttura in età adulta quando i proprietari cercarono di venderlo al Comune senza successo. Anche perché sarebbe bastato starnutire dentro il teatro per farlo crollare. Il tetto era ormai molto malandato e accedere al loggione era un impresa in stile Indiana Jones. Di certo era già chiuso negli anni ’80, quando ricordo che al suo interno era stato aperto un negozio di mobili (senza spazio espositivo).
Esperienze cinematografiche alternative: il Feeling
Ebbene si. A Sorso ci fu un tempo un circolo che dettava le tendenze e ci veniva invidiato anche nell’area vasta. Al “Feeling”, un piccolo club in via Mascagni, si poteva accedere solo con la tessera, e dopo aver superato il selettivo sguardo dell’occhiello posto nel portone che si trovava in fondo ad una piccola rampa di scale, che restava rigorosamente chiuso. Per accedere bisognava infatti suonare un campanello muto, collegato ad un faretto rosso che si accendeva dentro il locale. In quel del Feeling negli anni ’80 si svolsero alcune delle feste di compleanno e di carnevale più incredibili e divertenti del decennio. E fra le altre attività culturali, vi si svolse una rassegna di cinema muto musicata con un pianoforte verticale. Credo fosse il 1984 o giù di li.
Cineclub Sorso
A Sorso è tutt’ora attivo un cineclub, ne fanno parte alcune persone che conosco. Ma non conosco le finalità o le attività di questo club. La ricerca online non aiuta, nel senso che rimanda ad una pagina facebook e ad un canale youtube. Per conoscenza diretta posso dire che hanno collaborato diverse volte con l’Amministrazione comunale, mettendosi a disposizione per la realizzazione di spot e cortometraggi relativi alle tradizioni della nostra città (davvero magnifici!). Il loro sito non è più raggiungibile, segno che non viene aggiornato da un pò. In ogni caso se mai avrò aggiornamenti, sarò felice di condividerli su queste pagine.
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