Sveglia in vista delle meraviglie di Bagan
Oggi ci aspetta una giornata di meraviglie a Bagan. E quindi ci svegliamo prestissimo. Ma in realtà non per nostra scelta. Infatti alle 6 un gallo decide di buttare tutti giù dal letto, e lo fa in modo deciso. Però svegliarsi in questo luogo è davvero un sogno. Siamo in paradiso, e siamo coscienti della nostra fortuna. La stanza del resort è magnifica, il letto comodo, il bagno enorme e dotato di tutti i confort.
Pur nel rispetto della nostra privacy, pare comunque di stare a contatto con la natura che circonda la nostra stanza/bungalow, anche perché sembra quasi che siano i rami degli alberi a farci da tetto insieme ad un cielo azzurrissimo.
Inoltre la stanza non è abitata solo da noi. Strani sauri corrono lungo le travi, e ci rendiamo conto che… fischiano! A proposito: è impressionante il numero di versi di uccellini che si sentono. Forse solo quando ero bambino, a casa dei mie nonni, ho sentito qualcosa di vagamente paragonabile.
Salpiamo alla volta di Bagan
Dopo un’ottima colazione, salpiamo alle 8:30 salutati dallo staff della struttura che ci accompagna fino al molo. Sono sorridenti e il loro volto colorato di pittura naturale trasmette ospitalità. È stato bellissimo essere loro ospiti, anche se per poco tempo.
La navigazione sul fiume Irrawaddy
La navigazione su questo enorme fiume è lenta e a tratti anche noiosa, almeno per me. Sonnecchio sulla mia sedia scattando alcune foto ai villaggi lungo il fiume Irrawaddy. Gli occupanti delle imbarcazioni che incrociamo ci salutano e ci sorridono. Il popolo birmano ha un cuore enorme che traspare dai loro volti. La natura lungo le sponde di questa immensa via d’acqua è magnifica.
Stiamo andando verso Bagan, l’antica capitale del Regno di Pagan. La città mette subito in chiaro il suo lignaggio e la sua bellezza. Già a distanza di qualche chilometro dalla città si iniziano ad intravedere le meraviglie di Bagan: i suoi templi imponenti che svettano dalle rive, e sono bellissimi.
Arrivo a Bagan
Sbarchiamo nell’ennesimo porto fluviale, fangoso, umido e affollato di uomini e merci. Così come le vie della città, che è stata appena investita dalla solita pioggia monsonica, che in pochi minuti allaga tutto per poi scomparire in fretta come è arrivata. Nel tragitto verso l’hotel ci fermiamo a cambiare denaro in una banca. L’albergo è buono e accogliente ma non certo il migliore del viaggio.
Andiamo a vedere i più importanti templi della città, inseguiti da ragazzi e ragazze in moto che cercano di venderci (con successo) un po’ di tutto.
Shwezigon Pagoda
Partiamo col botto. Visitiamo infatti subito la Shwezigon Pagoda, uno dei templi più importanti dell’intera Birmania. Ad essa si ispirano le pagode di tutta la nazione. È abbagliante nella sua imponente mole dorata.
Una campana immersa nella luce del sole, che riflette in modo impietoso e abbacinante quando fa capolino fra le nuvole, costruita mille anni fa per custodire una reliquia del Buddha. Visitiamo tutto il complesso che comprende la pagoda, mentre un folto gruppo di monaci si affanna per preparare il tempio per le prossime funzioni.
In un piccolo edificio, insignificante rispetto alla struttura principale, scoviamo seguendo dei circospetti pellegrini, le tracce residue di una religione più antica del buddhismo, della quale persiste traccia nella cultura birmana: i Nats (o net). E sono avvero interessanti! Hanno strane forme, e possono essere spiriti buoni o maligni. Di certo le persone recano di buona lena dei doni per ingraziarseli (non so se lo fanno anche per scatenarli contro altre persone…). I doni sono molto semplici, ma anche particolari: Bicchieri di riso, sigarette (alcuni le fumano con gli spiriti e le lasciano spente sull’altare).
Meraviglie a Bagan: il Kubyauk Gyi
Ci rechiamo verso il secondo tempio realizzato nel XIII secolo, più piccolo rispetto alla Shwezigon pagoda, ma davvero molto interessante: Si tratta del Kubyauk Gyi. Davanti al monolitico tempio alcune signore vendono delle campanelle e dei sonagli davvero belli a prezzi troppo onesti. Noto che chiedono in modo educato alle ragazze del gruppo se hanno dei rossetti da donare.
L’interno del tempio è di assoluto valore. Le statue del Buddha sono state restaurate da poco e sembrano fatte di plastica. Ma capisco che non possa essere altrimenti: il culto in questi templi è quotidiano, e le statue devono essere in perfetto ordine. Le pareti sono completamente istoriate, anche se in questo caso i segni del tempo sono molto più evidenti. All’interno di un reticolato che copre anche il tetto ci sono decine e decine di piccole immagini del Buddha e di “angeli” (così li chiama la nostra guida).
Sulamani Temple
Visitiamo poi il Sulamani Temple, davvero imponente e massiccio. Scalzi percorriamo i rossi corridoi esterni ed interni di questa struttura a pianta quadrata. Le pareti esterne sono decorate con statue e motivi scolpiti e in rilievo che rappresentano la vita del Buddha. L’interno è ricco di pitture e affreschi molto interessanti. La stupa che si erge al centro della struttura è alta, e ai suoi lati si possono ammirare le statue del Buddha.
Ananda temple
Altro pezzo forte della giornata è il tempio Ananda, che si distingue già dal colore rispetto agli altri templi. Infatti è bianco e a forma di croce su base quadrata in quanto ci sono quattro torri che “sostengono” una torre centrale.
Anche in questo caso sono numerose le decorazioni e le sculture sempre relative al tema della vita di Buddha. Grande richiamo per tutti noi sono le figure dei guardiani posti all’ingresso del tempio: è impossibile non scattare delle foto (e scattarsi dei selfie con loro).
In direzione dei quattro punti cardinali, quattro grandi statue del Buddha. Hanno un viso speciale, che sembra comunicare serenità.
Meraviglie a Bagan – Arriva il diluvio
Dopo aver visitato e fotografato vari templi andiamo su una collina artificiale per godere di una vista panoramica. Siamo circondati di bellezza, ma ci rendiamo subito conto che il cielo si sta riempiendo di nubi molto velocemente. Iniziando a dirigerci verso il pullman, ma la pioggia è più lesta di noi. Si aprono le cateratte del cielo, un diluvio ci bagna completamente. Corriamo nella pioggia ridendo come pazzi insieme ai ragazzi che continuano a vendere oggetti e ridono con noi correndo.
Fine giornata
Torniamo in hotel, ci cambiamo per la cena. Il diluvio non è che un vecchio ricordo. Il tempo nel sud est asiatico cambia in modo repentino, ed è bello che sia così. Mangio l’anatra fritta e i gamberi di fiume guardando uno spettacolo di marionette, attrazione tipica di Bagan. Lo spettacolo è interessante, i gamberi ottimi. Una giornata ricca di emozioni e bellezza, conclusa in maniera perfetta!