Colazione rischiosa a Bangkok – Un viaggio tra le meraviglie della città
Sveglia alle 5:45. Raggiungiamo la sala per la colazione dell’hotel. Le luci sono soffuse e calde, l’ambiente è silenzioso e intimo. L’arredamento è di design, con un vago tocco coloniale. I colori sono tutti tendenti allo scuro. C’è una grande varietà di cibo, tutto di ottima qualità. Scelgo di mangiare i noodles e gli involtini primavera, oltre al solito te e al succo d’arancia. So di farlo a mio rischio e pericolo, visto che mi capitò in Vietnam di fare la stessa scelta e la sete non mi diede tregua per tutta una mattinata, ma non riesco a rinunciare. Oggi visiteremo Bangkok, facendo un viaggio tra le meraviglie della città!
Prima tappa il Maeklong market
Finita la colazione usciamo dall’hotel e ci dirigiamo fuori Bangkok. Lungo le vie della città vediamo i primi monaci che si avviano per il rito della mendicità al mattino (chiamato “tak bat” in Thailandia). Camminano lungo queste strade trafficatissime e rumorose con in mano le loro ciotole scure, accettando cibo in cambio di benedizioni. La prima tappa della giornata è un luogo molto instagrammato: Si tratta del mercato lungo i binari del treno, che si raggiunge in circa un ora e trenta minuti di pullman. Il Maeklong Market è diventato famoso negli anni per la sua caratteristica particolare di svolgersi in pratica sopra i binari di un treno. I proprietari dei negozietti che sorgono ai meno di un metro dai binari infatti hanno l’abitudine di invadere con le loro merci i binari quando il treno non passa.
Arriva il treno!
Bangkok e oltre: Un viaggio tra meraviglie della città
Nel momento in cui il treno si avvicina (fortunatamente a velocità ridotta!) vengono ritirati i banchetti che stanno sui binari e ripiegati i teloni che fanno ombra sulle merci e i clienti. Un attimo dopo che il convoglio è passato, tutto viene riposizionato in un attimo. Il mercato proprio per questo viene chiamato dai thailandesi “Talat Rom Hup” (mercato dell’ombrello abbassato).
Attrazione inflazionata o sfida aperta al turismo di massa?
È un bello spettacolo vedere il treno che scorre a pochi centimetri dalla propria faccia. Ci rendiamo conto però che rispetto al viaggio di qualche anno fa è cambiato qualcosa. Il treno prima trasportava solo thailandesi che lo usavano per spostamenti necessitati. Ora invece c’è molta più gente sul treno, e molti sono turisti che riprendono dalle carrozze gli altri turisti che sono a terra. È ormai un’attrazione troppo inflazionata? Non lo so. A mio parere questo mercato continua a mantenere un che di caratteristico, e posso assicurare che i negozi di pesce sfidano la globalizzazione con la loro puzza insopportabile!
The thin red line – Bangkok e oltre: Un viaggio tra meraviglie della città
Mentre mi perdo in queste riflessioni, vediamo il treno arrivare e dopo una mezzoretta ripartire. Quando passa il treno bisogna stare dietro la linea rossa tracciata per terra se si vogliono conservare tutte le estremità. I negozianti sono molto cortesi. Vi faranno entrare nelle loro bottegucce senza obbligo di acquisto alcuno. In alternativa si può andare lungo le viuzze parallele, dove non c’è quasi nessuno e si possono vedere i commercianti cucinare e vendere le loro pietanze.
La seconda meraviglia della giornata: il floating market!
A relativamente poca distanza, sempre fuori Bangkok ma comunque in zona, la seconda attrazione della nostra giornata. Anche in questo caso attrazione inflazionata, immancabile, ma comunque interessante. Si tratta del famoso mercato galleggiante, il “Damnoen Saduak Floating Market”.
L’imbarcadero e le lance a motore
Per raggiungerlo ci rechiamo in una stazione di imbarco, e partiamo spediti su delle lance a motore lungo degli stretti canali verdastri. Dopo pochi minuti ci ritroviamo in canali più ampi. Lungo le sponde sono state costruite delle strutture coperte che ospitano mercanzie massivamente ordinate. Presso questi proto-negozi è possibile fare acquisti direttamente dalle imbarcazioni, e si trova davvero di tutto: frutta fresca, cibo thailandese, artigianato e varia paccottiglia cinese. Credo che di oggetti realizzati in Thailandia sia rimasto davvero ben poco. È la stessa impressione che ho avuto anche durante la nostra precedente visita a questo mercato alcuni anni fa. In ogni caso, se non ci siete mai stati, vi consiglio di visitarlo, perché è comunque interessante e si possono comprare dei piccoli souvenir a prezzi contenuti.
Torniamo a Bangkok!
Pranzo!
Torniamo in pullman verso Bangkok, puntando direttamente verso il centro. Dobbiamo visitare l’incantevole palazzo reale, quindi pranziamo in un ristorante piccolo e carino proprio da quelle parti. Si chiama “Home cafe Tha Thien“. Ci vengono servite tutte le classiche (e ottime) pietanze thailandesi.
Il Palazzo Reale – Bangkok e oltre: Un viaggio tra meraviglie della città
Ci rechiamo a piedi verso l’ingresso del palazzo reale e facciamo il giro delle corti e dei padiglioni, visitando con particolare attenzione il padiglione che ospita il Buddha di giada, una piccola statua del Buddha veneratissima qui a Bangkok. Rispetto a qualche anno fa c’è molta meno gente. Ricordo la presenza invasiva e invadente di coppie di sposini con i selfie stick ovunque, tutti impegnati a trovare un angolo dal quale scattare una foto iconica che potesse trasferire l’immagine di una visita privata. Sfida oggettivamente improba.
Stavolta poi il caldo è secco. Non voglio dire che non sudiamo, perché comunque fa caldo, ma rispetto alla visita estiva di qualche anno fa, Bangkok d’inverno è un altro mondo. La passeggiata è del tutto godibile quindi.
Antiche dinastie e nuovi… dress code!
E mi viene da pensare a quali potessero essere le sensazioni che provava il re a girare lungo queste vie interne al muro di cinta immerso in questa bellezza e, immagino, nel silenzio, considerato il fatto che questo palazzo è stato la dimora dei Re thailandesi fino al 1925… ora è già tanto se noi turisti rispettiamo le regole minime per l’accesso a quello che comunque è considerato un luogo importante e per alcuni aspetti anche sacro dai thailandesi. A proposito: il dress code prevede che si indossi un abbigliamento che copra le spalle e le ginocchia, e niente sandali aperti (anche se mi pare di averne visti in abbondanza).
Tra Europa e Asia
La visita dura diverse ore, che stavolta impieghiamo più a guardare questo concentrato di storia e cultura thailandese con numerosi richiami architettonici a stili decisamente più europei (alcuni palazzi del compendio, se non fosse per i tetti, sembrano essersi teletrasportati dalla Francia fino qui!), che a scattare foto.
Ritorno alla base e scorribanda sulla Sukhumvit road
Torniamo in hotel che siamo belli stanchi. Non possiamo fare troppo tardi perché domani abbiamo la sveglia prima dell’alba per andare in aeroporto. Decidiamo quindi di stare nei dintorni dell’hotel. Prima di cena facciamo una bella passeggiata ed entriamo nei centri commerciali di Sukhumvit Road. Sono davvero bellissimi. Anche per me che di solito non amo particolarmente i negozi, vedere tanta qualità e varietà è molto interessante. Inoltre è una esperienza molto local. Non per forza bisogna mangiare i fritti per strada per dire di aver visto la vera Bangkok.
Coi thailandesi sulla Sukhumvit a Bangkok – Un viaggio tra le meraviglie della città
Qui è pieno di thailandesi che comprano, mangiano e bevono. In ogni caso su questa strada infinita si trova davvero di tutto, dal centro massaggi serio e quello più a luci rosse, dalla signora che frigge palline di non si sa bene cosa in olio di motore al raffinato ristorante di cucina fusion. Si trovano i grandi marchi della moda internazionale, con i loro negozi super laccati, e si trova anche il tarocco più assoluto. Questo EmQuartier credo tra l’altro sia uno dei centri commerciali più famosi di tutta la via.
Cena in un ristorante… giapponese?!?
Dopo esserci rifatti gli occhi sulle mille e mille vetrine, ceniamo in un ristorante giapponese economico ma buono.
Torniamo in hotel stanchi, sporchi di smog, ma decisamente soddisfatti. Domani mattina saluteremo Bangkok per andare a Chiang Rai. Siamo già stati a Bangkok al termine del viaggio in Birmania, e l’abbiamo girata in lungo e in largo. Però stavolta abbiamo capito che questa città ci ha lasciato qualcosa dentro. Non vediamo l’ora di tornare a goderci tutta questa brulicante vita!