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A spasso per Kanazawa

A spasso per Kanazawa - Seguiamo la violinista

Seguiamo la violinista

A spasso per Kanazawa: La partenza da Kyoto

La stazione di Kyoto è immediatamente davanti al nostro hotel. Una bella comodità. Per raggiungerla e poterci spostare verso nuove avventure giapponesi (oggi andremo a spasso per Kanazawa) dobbiamo soltanto attraversare la strada coi nostri trolley. Mentre attendiamo che scatti il verde per i pedoni riceviamo in dono alcuni sorrisi dai manifestanti contro il nucleare, che continuano imperterriti la loro giusta protesta. Per capirci, a loro va tutta la mia stima e riconoscenza. Non ho mai amato le centrali nucleari e non c’è ragione scientifica o economica che mi convinca che alla fin fine sono una cosa buona. Il nucleare fa schifo.

A spasso per Kanazawa
Entriamo nella stazione di Kyoto

La stazione di Kyoto: ordine giapponese

Entriamo in questa magnifica stazione, superiamo agevolmente i tornelli con il nostro pass che ci consente di viaggiare per due settimane e di non fare (o quasi) la fila, e ci rechiamo al binario per attendere il nostro treno proiettile. La stazione è affollata di pendolari, tutti in fila, tutti in ordine, ad attendere il treno che li condurrà ai posti di lavoro o a scuola. Anche noi istintivamente ci posizioniamo in fila.

A spasso per Kanazawa - La fila nella stazione di kyoto
La fila nella stazione di Kyoto

In viaggio sul treno proiettile

Il viaggio sullo shinkansen è davvero bello, ci consente di lasciarci alle spalle la parte più industriale del paese in pochi istanti per condurci verso quella che i giapponesi chiamano campagna (anche se spesso le città “di campagna” giapponesi hanno comunque milioni di abitanti). Dal finestrino vediamo velocemente correre via la città e comparire il verde e sullo sfondo anche il mare. Un panorama adorabile!

A spasso per Kanazawa

Arriviamo a Kanazawa. Il caldo è impressionante. Il rumore delle cicale con queste temperature stordisce e sembra provenire da tutte le direzioni. Ci avviamo lungo le vie di questa bella città, seguendo il corso di un fiume che scorre lateralmente alla strada. Le case sono tutte basse e  molto più simili a come le avevo immaginate fin da bambino guardando i cartoni animati giapponesi. Giungiamo dopo pochi minuti alla prima tappa della nostra visita: la casa del samurai.

La casa del Samurai

Si tratta di una tipica casa giapponese, che a vederla pare molto leggera essendo fatta principalmente di legno, e con un magnifico tetto spiovente all’orientale e  i classici tatami e le porte scorrevoli. Già all’ingresso possiamo ammirare una magnifica armatura samurai. Il giardino, un po’ come parchi già visitati nelle giornate precedenti, mi lascia sbalordito per la bellezza che si annida nei suoi dettagli: dei piccoli ruscelli sono abitati da delle grandi carpe che ci osservano curiose in attesa di cibo. Il suono che proviene dai rivoli d’acqua e dai laghetti rende superfluo tutto il resto.

Gli Dei, le Katane

Questa casa, come tante altre che vedrò in Giappone, ha al suo interno un altare dedicato al culto delle divinità e degli antenati. Sinceramente non credo di aver mai visto una abitazione al contempo così essenziale e così ricca di oggetti e dettagli in tutta la mia vita. Trattandosi di fatto di un museo abbiamo modo di vedere tutti gli strumenti essenziali per un samurai e in  particolare delle magnifiche spade.

Il Giappone come lo segnavo da bambino

Dopo questa bella ed esaustiva immersione nel periodo di samurai, usciamo e camminiamo lungo le vie del Samagachi Samurai House District dove tutte le case sembrano aver conservato quel fascino che un romantico visitatore si aspetta di poter vedere nel paese del sol levante. I muri perimetrali che delimitano i giardini delle case sono alti circa 2 metri e le nascondono di fatto al passante. Le porte di accesso sono molto piccole.

A spasso per Kanazawa: Ritorno al futuro

Al termine di un percorso quasi labirintico ci troviamo catapultati di nuovo nella modernità. Un grande centro commerciale funge  posto di frontiera tra il romantico passato e un presente meno romantico ma comunque interessante. Si tratta del Kohrimbo atrio, ed è il luogo dove pranzeremo.

Centro commerciale
Centro commerciale

Pranzo da asporto

È davvero un peccato però pranzare all’interno, quindi dopo un veloce giro alla scoperta del centro commerciale, acquistiamo il cibo e ci rechiamo in un parco poco distante, dove è  in corso una sorta di October Fest tedesca, con tanto di stand di birre classiche di questa tipologia di festa, tutte tedesche, discretamente affollata. Nonostante io sia un appassionato di birre evito di entrare nel circuito di questa festa della birra perché sono tutte birre che conosco già e preferisco bere birre locali.

Ritorniamo poi al centro commerciale per acquistare, dopo averne degustato svariate tipologie, del tè verde giapponese aromatizzato.

Giardino Kenrokuen

Riprendiamo il nostro cammino recandoci agli splendidi giardini Kenrokuen di Kanazawa. Posti immediatamente di fronte al castello (che non visitiamo in quanto si tratta di una riproduzione di epoca moderna), si sviluppano su una collina che è stata trasformata in un paradiso di tranquillità.

Un’oasi di pace

Vediamo al loro interno fiumiciattoli, laghi, cascate, alberi imponenti e ponticelli procedendo su percorsi ben delimitati e curati allo spasimo da giardinieri che strappano a mano i fili d’erba. Alcuni alberi sono così imponenti da poggiare i rami più esterni su delle travi che li sorreggono per evitarne il crollo. Non ci sono parole per descrivere tanta bellezza. Peccato non aver potuto visitare questo giardino durante il periodo della fioritura dei ciliegi! Percorriamo queste viuzze e le scale sterrate per circa un’ora,  vediamo la famosissima Kotoji stone lantern, e usciamo dal parco felicissimi. Abbiamo il tempo di visitare alcuni negozietti e bar che sono posti immediatamente a valle del giardino.

A spasso per Kanazawa: Higashiyama Higashi District

Torniamo a Kanazawa, nel distretto Higashiyama Higashi, decisamente interessante e “tipico” per quanto molto più commerciale. Le costruzioni sono quasi tutte poste su più piani, e non pare tanto una zona abitata, quanto una zona commerciale. Bar, ristoranti e negozietti si alternano senza soluzione di continuità.  Visitiamo una casa museo, dove abbiamo modo di vedere tantissimi oggetti della vita quotidiana prima della modernità.

A spasso per Kanazawa: La violinista

Lungo le viuzze seguiamo una musicista in kimono senza farci notare, e sentiamo provenire da una delle case il canto di un coro. Mentre tutti acquistano e fotografano il gelato con la foglia d’oro per poter postare su Instagram la foto in perfetto Ferragni Style, noi assaggiamo una torta compattissima ma soffice come il paradiso, la sponge cake. Poco prima di ripartire entro in una… enoteca?? Non so come si chiamino in Giappone questi luoghi dove si vende sakè e altri alcolici, fatto sta che io compro delle birre che non conosco approfittando del fatto che questo negozietto si trova poco distante dal nostro pullman.

Direzione: Toyama

Siamo infatti in partenza per Toyama, una città non troppo distante, dove arriviamo già belli stanchi. Decidiamo comunque di fare un giro intorno all’hotel, in cerca di cibo.

La nostra cena

A pochi passi c’è un grande centro commerciale, ma sembra tutto chiuso, non troviamo cibo. Continuiamo a camminare. Finiamo in un localino molto fumoso per via di una griglia sulla quale si preparano arrosticini di pollo. Siamo seduti al tavolo e quasi non riusciamo a vederci. Con non poca difficoltà ordiniamo (menù in giapponese, inglese sconosciuto alla cameriera), in pratica indicando ciò che mangiano gli altri nel locale. Comunque alla fine ci arriva del pollo arrosto, dei calamari e una bella birra. Soddisfatti torniamo verso l’hotel, camminando lungo strade deserte.

Birretta a conclusione della giornata
Birretta a conclusione della giornata