Le regole della contrattazione secondo internet
Ho avuto modo di accennare in un post precedente che mi è spesso capitato di trovare nei blog o sui canali youtube di travelblogger quotatissimi una serie di regole e suggerimenti utili su come contrattare per chi vuole fare acquisti all’estero durante i viaggi, validi in particolare per chi si reca in un paese arabo (o islamico in generale) o in gran parte dell’Asia. E il suggerimento più tipico che ho trovato è sempre o quasi “offrite un quarto del prezzo per pagare la metà di quanto proposto dal commerciante”. Non condivido questo atteggiamento. Per questo scrivo qui le 6 regole della contrattazione… secondo me!
Contrattazione? Di che si… tratta??
Mentre noi siamo ormai abituati ormai ad accettare passivamente il prezzo indicato sotto le merci al supermercato (e scrivo ormai perché fino a pochi decenni fa almeno qui in Sardegna era prassi contrattare un pochino, e ottenere degli sconti in base anche alla quantità di merce acquistata), all’estero vi capiterà di non vedere niente del genere.
Contrattazione: tratto da una storia vera!
Immaginate la scena: state attraversando un Suk, c’è caldo e siete circondati da negozietti e bancarelle che vendono di tutto, dall’artigianato locale alla carabattola più impensabile. Se siete in un paese arabo ci sarà certamente qualche negoziante che cerca di portarvi dentro il suo negozio, a volte anche con domande artatamente al limite del comprensibile (ricordo in Tunisia che tutti mi chiedevano “scusi, quanto costa in Italia una CARAMBOLA??) per poi portarvi dentro e farvi vedere la sua merce. Dentro il negozio non c’è lo straccio di un cartello coi prezzi, e per ogni singolo oggetto dovrete chiedere quanto costa.
Le 6 regole della contrattazione
Ebbene, ecco le 6 regole della contrattazione “umane” che vi suggerisco di seguire!
- Se non avete intenzione di comprare nulla e non siete ancora entrati nel negozio, tirate dritto senza incrociare lo sguardo del commerciante. Un gesto di assenso o di complicità scambiato anche solo con gli occhi è già l’inizio di una trattativa: vi siete dichiarati disponibili al dialogo!
- Se vi siete fermati e vi trovate vostro malgrado in una trattativa, che spesso è a senso unico perché il negoziante inizia già a tirare giù il prezzo, ma non volete affatto acquistare, siate educati ma fermi nel dichiarare che non vi interessa, e allontanatevi fisicamente. Non perderete tempo voi, e non ne farete perdere neppure al negoziante che non è in vacanza.
- Siamo in trattativa e l’oggetto ci interessa. Valutata la qualità decidete quale è il prezzo massimo che siete disposti a pagare IN EURO. Non ragionate in moneta locale, perché rischiereste di accanirvi in trattative lunghissime per poi scoprire di aver strappato uno sconto di 15 centesimi che scontenta voi e non farà felice il commerciante.
- Ricordate sempre a voi stessi che risparmiare un euro per voi non farà la differenza, mentre per il commerciante può farla. Non perdiamo la nostra umanità!
- La contrattazione non è una sfida all’ultimo sangue. Non ci può e non ci deve essere un vincitore e uno sconfitto. È piuttosto una danza dove si può uscirne soddisfatti entrambi, voi con l’oggetto che vi piace e il commerciante con il prezzo giusto per fare un ottimo guadagno. Tenete a mente che lui però è un danzatore professionista. E anche che per quanto furbo vi possa sembrare un vostro amico che ha “fregato il commerciante” strappando un prezzo bassissimo, nessuno vende in perdita e tutti noi dobbiamo sapere che il commerciante alla fin fine ha fatto un ricarico maggiore di quanto non farebbe con un conterraneo. Chi pensa di aver fregato un commerciante locale paga il prezzo di rendersi ridicolo nel dirlo a tutti!
- Regole di sopravvivenza estrema: non perdete mai di vista la strada principale o comunque un luogo di passaggio. Può capitare (molto raramente ma purtroppo capita) infatti che alcuni commercianti diventino prepotenti e vi minaccino. A noi è capitato in India che ci minacciassero perché a loro dire fra le nostre banconote una era falsa, e che quindi se non avessimo pagato in euro un prezzo molto più alto avrebbero chiamato la polizia. Non perdetevi d’animo. Alzate la voce dicendo che sarete voi a chiamare la polizia. Strepitate pure. Saranno loro ad arrendersi e torneranno decisamente a più miti consigli. Il ricatto non fa parte della contrattazione, e davanti ai soprusi bisogna sapersi opporre in modo fermissimo!