Perché NON parlare del viaggio in Perù
Mi ero ripromesso di non scrivere un diario del viaggio in Perù, come del resto mi ero ripromesso di non scrivere affatto diari degli altri viaggi. Questo perché descrivere le giornate in viaggio non è semplice, specie ad anni di distanza, e inoltre perché capisco che per chi incappi casualmente su queste pagine possa essere pesante leggere i miei articoli fatti di descrizioni che servono solo a me, e quindi poco utili per lui. Però mi devo ripetere: questo blog alla fin fine è un mezzo che utilizzo per richiamare alla memoria i luoghi che ho percorso e che già da pochi giorni dopo il ritorno a casa la mia memoria (scarsissima) ha cominciato a cancellare. Ecco che andare a ripescare tutte le foto che abbiamo scattato, molte delle quali fortunatamente hanno i dati GPS, aiuta tantissimo in questa ricerca. Eccomi quindi in viaggio verso il Perù!
Perché parlare del viaggio in Perù
Il viaggio in Perù è stato davvero fantastico. Lo è stato perché si tratta di una nazione difficile da visitare dal punto di vista fisico, in quanto costringe il viaggiatore a subire delle variazioni di altitudine da zero a 5000 metri che lasciano letteralmente (nel senso più fisico del termine) senza fiato. Lo è stato perché la cucina peruviana, nonostante il maledetto coriandolo, è una delle migliori che abbiamo mai provato in giro per il Mondo. E anche perché i compagni del nostro tour del Perù di sono rivelati essere delle persone splendide con le quali ancora oggi siamo in contatto.
Da Madrid a Lima: prima notte nel Nuovo Mondo!
Dopo un lunghissimo viaggio in aereo con Iberia (circa 12 ore da Madrid…) sbarchiamo finalmente a Lima, capitale del Perù. Il primo impatto ovviamente è con le formalità: ci mettiamo in fila per il timbro sul passaporto, superiamo il controllo delle impronte digitali e attendiamo che ci venga restituito un documento che abbiamo compilato in aereo, e che dovremo tenere con noi per tutto il viaggio.
Superato lo sbarramento dei controlli iniziamo a far conoscenza con i nostri compagni di viaggio. In pochi minuti ci ritroviamo su un bus, e mentre la notte cala improvvisa ci dirigiamo verso il nostro albergo, nel distretto più lussuoso di Lima: il quartiere Miraflores. Per raggiungere l’hotel costeggiamo, ormai in modalità notturna nonostante sia relativamente presto, il maestoso Oceano Pacifico. Ci era già capitato un paio di anni prima di vederlo in Vietnam, ma devo ammettere che visto dal Perù desta tutt’altra impressione. Nel primo caso infatti era “pacifico” di nome e di fatto, tanto da sembrare un lago sconfinato per quanto era calmo. Qui invece si lancia rumorosamente contro delle spiagge fatte di sassi, trascinandoli con una forza incredibile e spostandoli senza requie.
Mentre ammiriamo questo splendido spettacolo della natura, percorriamo una strada che la guida ci spiega essere stata ricavata sottraendo una lingua di terra all’oceano, per cercare di rendere tollerabile il caotico traffico della capitale. In effetti la strada litoranea così ricavata risulta essere molto scorrevole. Giunti allo svincolo giusto ci inerpichiamo in quelli che si riveleranno essere solo i primi di una lunghissima serie di tornanti del nostro viaggio peruviano. Il bus ci lascia immediatamente davanti all’hotel. Scarichiamo i bagagli e prendiamo possesso di una camera che sarà nostra solo per stanotte.
Lima: Panorama notturno
Prendiamo un ascensore che ci conduce all’ultimo piano della struttura per andare a bere il nostro primo “Pisco Sour ” aperitivo tipico fatto col Pisco (una sorta di grappa) albume d’uovo e ghiaccio, e con una spolverata di cannella. Lo beviamo ammirando il panorama a 360 gradi sulla città di Lima della quale si gode dal bar/ristorante del nostro bellissimo hotel.
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