il Kyaing Tong Market
Dopo aver visitato la città durante il nostro primo giorno in Birmania, e sopratutto dopo una veloce colazione oggi visitiamo i dintorni di Keng Tung. Dall’albergo ci muoviamo a piedi per visitare il mercato di Keng Tung, il Kyaing Tong Market. È un intrico di bancarelle eterogenee fra loro, dove si trova di tutto, dal cambio monete a delle strane larve, oltre ai classici vari generi di frutta esotica e piatti vari che volendo si possono anche mangiare sul posto. Fra le altre tipologie di insetti messi in vendita attirano la nostra attenzione i grilli fritti. L’aspetto in effetti non è affatto male, e decidiamo di comprarne un sacchetto in gruppo con i compagni di viaggio. Per evitare ogni dubbio dell’ultimo istante ne butto uno in bocca senza pensarci troppo e inizio a masticare. La consistenza è “scrocchiarella”, il sapore ricorda fondamentalmente quello di fonzies passate, ma complessivamente sono buoni!
I villaggi nei dintorni di Keng Tung
Saliamo sul pulmino mentre inizia a far caldo, anche se delle nuvole abbastanza minacciose si prendono tutto lo spazio del cielo, per andare a visitare i villaggi che sorgono nei dintorni di Keng Tung, a poca distanza. Ci fermiamo lungo strada a scattare delle foto in alcuni campi di riso bellissimi, e per vedere una scuola che lascia stupefatti per quanto sia graziosa e ben organizzata. Bambini di tutte le età la frequentano, e le insegnanti si dividono uno stanzone dove stanno comode tre calassi, dall’asilo alle scuole medie. Nel frattempo i genitori all’esterno del piccolo edificio curano il giardino in modo comunitario e ci guardano con un misto di curiosità e di stupore. I bambini dentro le classi si lasciano distrarre poco nonostante la nostra invadente presenza, e continuano a seguire con attenzione la lezione le giovanissime insegnanti.
Le case a palafitta
Lasciata alle spalle la scuola, attacchiamo (stavolta a piedi) una salita che inizia con un fondo in ghiaia, che poi diventa semplice sterrato, in una stradina lungo la quale sorgono delle case a palafitta dalle quali escono bambini piccolissimi e donne perlopiù anziane che vendono degli oggetti fatti a mano. Le case a palafitta sono quelle che preferisco in assoluto fra le varie tipologie di abitazione che ho avuto modo di vedere nei nostri viaggi. Le adoro fin dalla prima volta in cui le vidi in Cambogia anni fa. In pratica in pian terreno è un intrico di pali che viene utilizzato come “garage”, mentre alla parte abitabile della casa si accede attraverso delle scale, alla base delle quali è buona creanza lasciare le proprie scarpe. Queste case pur nella loro semplicità sono comode e abbastanza fresche.
Mentre ammiro queste magnifiche case e sogno di viverci, inizia a piovere come piove in Asia. Ma non per il classico quarto d’ora monsonico. Piove con una costanza e un forza dirompenti. Un bello spasso stare dentro a una pioggia del genere. Lo sterrato regge bene, mentre noi ci inzuppiamo completamente nonostante i vari ombrelli e impermeabili che indossiamo. Percorriamo la via del ritorno, a ritroso verso il punto di partenza, talmente bagnati da non preoccuparci più del fatto che piove, concedendoci piccole pause sotto degli enormi alberi e dei fusti di bambù verdissimi e di dimensioni spropositate giusto per respirare un attimo e attendere chi non riesce a tenere il ritmo di questa marcia forzata.
Altra tappa della visita ai dintorni di Keng Tung
Giunti al punto d’incontro ci fermiamo sotto la tettoia di una piccola casupola lungo la strada che funge da negozietto per tutte le diramazioni dei villaggi circostanti, dove assaggiamo dei dolci gelatinosi e bianchicci, simili ai lokum che ho mangiato senza troppa convinzione in Grecia e con risultati migliori in Turchia a Istanbul. Risaliamo sui pulmini sporcandoli completamente di fango. E ci spieghiamo come mai i pulmini fossero sporchi di fango già dal primo giorno al confine con la Thailandia. Però l’aria condizionata funziona bene, al punto da arrivare quasi ad uccidermi, bagnato come sono!
Pranzo e seconda parte dell’escursione
Pranziamo in un locale molto informale, di fianco ad una stazione di servizio. Il menù è più o meno sempre lo stesso, ma di questo parlerò in un post a parte che magari linkerò. Mangio a malapena, visto che il mio stomaco ancora gelato dall’aria condizionata rifiuta cibo. In ogni caso partecipo alla seconda scalata verso un villaggio ancor più sperduto, nel quale mi stupisco, ma solo per un attimo, di trovare una piccola chiesetta battista.
Visita al tempio buddista
I dintorni della città di Keng Tung sono impreziositi da una corona di templi buddisti. In alcuni di questi vi sono delle zone alle quali è consentito l’accesso ai soli uomini. In questo particolare caso al centro di una piccola spianata è stata costruita una cappelletta, con una porticina di ingresso davvero stretta, che conserva alcune bellissime statue del Buddha.
La giornata si avvia al termine. In hotel ci aspetta una cena fatta di noodles un pò stantii, ma pur sempre noodles, e io li adoro. Dopo cena ci fermiamo fuori dall’hotel per fare due chiacchiere sotto il cielo birmano, in una quieta nottata estiva. Domani lasceremo questa città piccola ma ricca di luoghi interessanti.
Lascia una risposta